Tutela Bancaria & Finanziaria

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  • Tasso usuraio – giurisprudenza
    Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la Sentenza n° 19597/2020, relativamente alla sussistenza o meno del “tasso usuraio”, così hanno stabilito: “la disciplina antiusura si applica agli interessi moratori, intendendo essa sanzionare la pattuizione di interessi eccessivi convenuti al momento della stipula del contratto quale corrispettivo per la concessione del denaro, ma anche
  • Finanziamento usuraio – sussistenza o meno
    Il Tribunale di Roma, sez. XVII civile, sentenza n. 2188 del 08.02.2021, per quanto alla sussistenza o non sussistenza del “finanziamento usuraio”, così si è pronunciato: “Per valutare se un finanziamento è usurario occorre considerare, nel calcolo del costo complessivo, anche il costo “occulto” insito nell’utilizzo del regime composto. L’esistenza del costo “implicito”, corrispondente alla
  • Ammortamento interessi alla “francese” – legittimità o non legittimità
    Il funzionamento dell’ammortamento alla francese, continua a stridere con il nostro ordinamento giuridico sotto vari profili, ma quello che qui interessa è “la distribuzione degli interessi nel piano di ammortamento”, che se da un lato rispetta l’equilibrio sinallagmatico, sotto il profilo genetico, sotto il profilo funzionale, in caso di risoluzione anticipata, ma anche di risoluzione
  • Mutuo – ammortamento interessi alla “francese”
    Si riportano alcune sentenze dei tribunali, relativi a pronunciamenti riferiti a “mutui ipotecari”, con conteggio degli interessi di rateazione con metodo alla “francese”. Tribunale Trapani, sentenza n. 593 del 09.09.2020: “In tema di mutuo, in caso di ammortamento alla francese, la “legge di sconto composto” è utilizzata unicamente al fine di individuare la quota capitale
  • Rateazione tributaria – calcolo interessi moratori alla francese
    L’Agente della riscossione, per il calcolo degli interessi di rateazione, provvede ad utilizzare il cosiddetto metodo alla“francese”, scelta del tutto discrezionale e che, comunque, non è prescritta, e/o prevista da alcuna norma. Tale contesto si basa (tutt’ora) su quanto, a suo tempo, veniva stabilita da una “Direttiva del gruppo Equitalia”, precisamente la DSR/NC/2008/012 del 27
  • Anatocismo – sussistenza
    I tribunali, per quanto alla sussistenza o meno dell’anatocismo, così hanno stabilito: Tribunale Civitavecchia, sentenza n. 818 del 25.09.2020. “Posto si ha anatocismo solo nel caso in cui gli interessi scaduti si sommino al capitale e producano successivamente a loro volta interessi, potrà verificarsi questo fenomeno solo nell’ipotesi in cui la banca, nel determinare l’ammontare
  • Ammortamento interessi alla “francese” – anatocismo o non?
    Relativamente alla sussistenza e/o non sussistenza dell’anatocismo, nel conteggio degli interessi, calcolati con modalità alla “francese”, si riportano alcuni recenti pronunciamenti dei tribunali, in tal senso interessati. Tribunale Luca, con la sentenza del 05.03.2021. “La clausola che stabilisce l’applicazione degli interessi moratori deve indicare la base di calcolo, oltre al dato percentuale, vale a dire
  • Ammortamento interessi alla “francese”
    Il piano di ammortamento alla francese è anche detto a quota capitale crescente, tuttavia non è chiaro come detto capitale cresca, ovvero in che misura, e con quale criterio di proporzionalità (diretta o indiretta).Questa caratteristica è, di per sé, già indice di due conseguenze: che il capitale viene rimborsato più lentamente tanto per cui il
  • Esdebitazione del fallito
    L’unico caso in cui non scatta la ripresa delle azioni individuali in favore dei creditori è quello in cui trova applicazione il nuovo istituto dell’esdebitazione del debitore, ai sensi degli artt. 142 e seguenti L. F., nuovo testo. In virtù di tali disposizioni il fallito persona fisica è ammesso al beneficio della liberazione dai debiti
  • Fallito: Esdebitazione
    Il fallito persona fisica è ammesso al beneficio della liberazione dai debiti residui nei confronti dei creditori concorsuali non soddisfatti, purché ricorrano determinate condizioni. La procedura fallimentare si conclude, ai sensi dell’art. 118 L. F.: 1) in caso di mancata presentazione di domande di insinuazione al passivo, non rilevando la proposizione di domande tardive; 2)
  • Riapertura del Fallimento
    Tale istituto nella pratica viene applicato molto raramente. Esso presuppone che la procedura fallimentare sia stata chiusa per la ripartizione di un attivo insufficiente al soddisfacimento dei crediti insinuati o per l’inutilità della prosecuzione del fallimento, stante l’effettiva inconsistenza della massa fallimentare. La riapertura è dunque ammissibile nei casi in cui, entro cinque anni dal
  • Il Concordato Fallimentare
    Una delle possibili cause di chiusura della procedura fallimentare è l’approvazione del concordato proposto dal fallito nel corso del fallimento, ai sensi degli artt. 124 e seguenti L. F., così come modificati dagli artt. 114 e seguenti del D. lgs. n. 5/2006. Peraltro, fin da una prima lettura della riforma, si può notare un ampliamento
  • Esdebitazione immobile
    Nell’ambito delle novità del D.Lgs. 72/2016, si segnala l’art. 120-quinquiesdecies del TUB (Dlgs. 385/93), che introduce un nuovo sistema di soddisfazione del credito della banca mutuante. In particolare, ai sensi di tale disposizione, in caso di inadempimento del mutuatario, la banca matura la possibilità di ricorrere alla nuova procedura di esdebitazione del mutuatario, conseguente alla
  • Contratto Bancario: illegittimità firma solo cliente
    Il contratto firmato solo dal cliente è nullo e non può essere sanato né dalla presenza della dichiarazione del cliente del tipo “Prendiamo atto che una copia del presente contratto ci viene rilasciata debitamente sottoscritta da soggetti abilitati a rappresentarvi“,  né dalla produzione in giudizio da parte della banca del medesimo documento, ovvero da comportamenti
  • Sovraindebitamento: nullità dell’atto
    Il D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito in Legge 6 agosto 2015, n. 132, ha modificato il comma II dell’art. 480 c.p.c., imponendo al creditore di inserire, nell’atto di precetto, l’avvertimento circa la possibilità, per il debitore, di porre rimedio alla situazione debitoria attraverso un accordo di composizione della crisi ovvero un piano del
  • Categoria di debitori legittimati alle procedure di sovraindebitamento (Piani di ristrutturazione)
    Le categorie di debitori che possono accedere alle procedure di sovraindebitamento possono essere ricavate dal principio generale espresso nell’art. 2, co. 1, lett. e) del ddl C. 3671-bis, il quale prevede di: “assoggettare al procedimento di accertamento dello stato di crisi o di insolvenza ogni categoria di debitore, sia esso persona fisica o giuridica, ente collettivo, consumatore, professionista o imprenditore esercente un’attività commerciale,
  • Disciplina del sovraindebitamento e accesso a piani di ristrutturazione
    Il riordino della disciplina della crisi di impresa  e dell’insolvenza del  1° febbraio 2017, avvenuto con l’approvazione del disegno di legge C.3671-bis  dalla Camera dei Deputati, ha riguardato anche alcuni principi in materia di sovraindebitamento diretti a riordinare,  razionalizzare e  semplificare una disciplina che ha causato diversi problemi interpretativi e di ordine sistematico nelle sue