Rapporti di Lavoro

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  • Abuso del contratto a tempo determinato nel pubblico impiego – presunzione del danno
    La normativa del lavoro a tempo determinato alle dipendenze di enti pubblici non economici, nel contesto del lavoro pubblico contrattualizzato che, pur articolata in varie disposizioni mutate nel tempo, si è mossa costantemente lungo una direttrice di fondo segnata dall’esigenza costituzionale di conformità al canone espresso dall’articolo 97 della Costituzione, per cui viene precisato che
  • Personale direttivo – lavoro straordinario
    Il “personale direttivo delle aziende” o, secondo l’elaborazione giurisprudenziale, “personale direttivo minore”, è categoria dai contorni sfuggenti, non sovrapponibile a quella di “dirigente”, di cui all’art. 2095 c.c., non che più ampia di quella dei “prestatori di lavoro subordinato non dirigenti”, che svolgano funzioni con carattere continuativo di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e
  • Patto di non concorrenza – giurisprudenza
    La giurisprudenza riconosce a tutte le categorie di lavoratori alcuni diritti minimi, che la clausola di non concorrenza deve rispettare a pena di inefficacia: obbligo della forma scritta; durata massima non superiore a quella prevista per legge (5 anni per i dirigenti e 3 anni per le altre categorie); limitazione di luogo, tempo e oggetto
  • Obbligo di fedeltà
      L’obbligo di fedeltà sancito dall’articolo 2105 c.c. cessa al termine del rapporto di lavoro. L’art. 2105 del codice si occupa dell’obbligo di fedeltà del dipendente e recita testualmente: “Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione
  • Patto di non concorrenza
    L’obbligo di fedeltà sancito dall’articolo 2105 c.c. cessa al termine del rapporto di lavoro. Tuttavia, l’articolo 2125 c.c. ammette la possibilità di stipulare accordi volti a limitare l’attività dell’ex dipendente, così disponendo: “il patto con il quale si limita lo svolgimento dell’attività del prestatore di lavoro, per il tempo successivo alla cessazione del contratto, è
  • Obblighi Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP)
      La Corte di Cassazione, Sezione IV penale, con la sentenza n. 2814 del 27 gennaio 2011, ha statuito che: “il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), che pure è privo dei poteri decisionali e di spesa (e quindi non può direttamente intervenire per rimuovere le situazioni di rischio), può essere ritenuto (cor)responsabile
  • Requisiti di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro
    Per “ambiente di lavoro” deve intendersi tutto il luogo o lo spazio in cui l’attività lavorativa si sviluppa ed in cui, indipendentemente dall’attualità dell’attività, coloro che siano autorizzati ad accedere nel cantiere e coloro che vi accedano per ragioni connesse all’attività lavorativa, possono recarsi o sostare anche in momenti di pausa, riposo o sospensione del
  • Dipendente pubblico, Mobbing – Configurabilità – Prova
      La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la sentenza n. 3785 del 17 febbraio 2009, ha significato che, ai fini della configurabilità del Mobbing sono rilevanti: la molteplicità di comportamenti di carattere persecutorio, illeciti o anche leciti se considerati singolarmente, che siano stati posti in essere in modo miratamente sistematico e prolungato contro il
  • Prevenzione infortuni sul lavoro – rapporto di casualità
      Nel campo della Sicurezza del Lavoro, può escludersi l’esistenza del rapporto di causalità unicamente nei casi in cui sia provata l’abnormità del comportamento del lavoratore infortunato e sia provato che proprio questa abnormità abbia dato causa all’evento. Deve, cioè, considerarsi abnorme il comportamento che, per la sua stranezza e imprevedibilità, si ponga al di
  • Sicurezza del lavoro – giudice competente
      La Suprema Corte di Cassazione, a sezioni unite, con sentenza n. 5163 del 04 marzo 2009, ha precisato che: “compete al Giudice Ordinario la controversia instaurata dai dipendenti e dal rappresentante per la sicurezza dei lavoratori, ai sensi del D.lgs. 19 settembre 1994, n. 626, per l’inibizione di modalità di lavoro implicanti una situazione
  • Infortuni sul lavoro
      Affinché la condotta colposa del Lavoratore faccia venire meno la responsabilità del Datore di Lavoro, occorre un vero e proprio contegno abnorme del lavoratore medesimo, che esuli dalle normali operazioni produttive e che esorbiti rispetto al procedimento lavorativo e alle direttive organizzative ricevute. In altre parole, la condotta del lavoratore, per giungere ad interrompere
  • Incidenti sul lavoro – obbligo di prevenzione
    In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro chiunque, in qualsiasi modo, abbia assunto posizione di preminenza rispetto ad altri lavoratori, così da poter loro impartire ordini, istruzioni o direttive sul lavoro da eseguire, deve essere considerato automaticamente tenuto, ai sensi del D.P.R. n. 547 del 1955, articolo 4, ad attuare le prescritte misure di
  • D.U.R.C.
    La Corte di Cassazione, Sezione III penale, con la sentenza n. 21780 del 31 maggio 2011 ha precisato che: Il DURC è un certificato che attesta la regolarità di un’impresa nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi nonché in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di INPS, INAIL e
  • La Responsabilità dei Datori di Lavoro
    Al datore di lavoro è imposto, dall’art. 2087 c.c., l’adozione di particolari misure di sicurezza, in relazione allo specifico tipo di attività esercitata, a quelle generiche dettate dalla comune prudenza, nonché a tutte le altre che in concreto si rendano necessarie per la tutela del lavoratore, in base all’esperienza e alla tecnica (c.d. stato dell’arte). L’articolato, su emarginato,
  • Controllo a distanza dei Lavoratori – risvolti penalistici
    Il Diritto del Lavoro è soggetto a numerose modifiche derivanti dalle istanze pro tempore dettate dal Governo, dal momento storico che il paese vive e dalle esigenze dei lavoratori. In tale prospettiva si innesta il nuovo testo dell’articolo 4 Statuto Lavoratori, nel sostituire quello dell’art. 171 del D.Lgs. n. 196 del 2003, conferma la tutela
  • Impugnazione licenziamento dopo accettazione liquidazione
    La Corte di Cassazione civile, Sez. Lav., sentenza 6 febbraio 2017, n. 3045 ha statuito che: “per orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità, la mera accettazione della liquidazione, ancorché non accompagnata da alcuna riserva, non può essere interpretata, per assoluto difetto di concludenza, come tacita dichiarazione di rinunzia ai diritti derivanti dall’illegittimità del licenziamento, non
  • La Responsabilità dei Datori di Lavoro
    Al datore di lavoro è imposto, dall’art. 2087 c.c., l’adozione di particolari misure di sicurezza, in relazione allo specifico tipo di attività esercitata, a quelle generiche dettate dalla comune prudenza, nonché a tutte le altre, che in concreto si rendano necessarie per la tutela del lavoratore, in base all’esperienza e alla tecnica (c.d. stato dell’arte). L’articolato, su emarginato,