Beni Culturali

I SEGNI CELESTI DELLO SCULTORE JAVIER

In trenta anni di impegno artistico il segno di Javier ha sempre avuto quella eterea e soave leggerezza di chi dipinge pensieri avvolti nell’azzurro amniotico, esplorando il mondo attraverso la propria esperienza spirituale, nella costante ricerca di quella verità che solo nasce dalla comprensione delle Leggi che regolano l’Universo.

Osservando i Segni Celesti di Javier s’intuisce di avere a che fare con uno Spirito serafico, la cui volontà varca e viaggia in un campo individuale vivente per un’estensione dilatata, come se il sangue pulsante del battito del cuore del suo Spirito viaggiasse nelle aorte stesse dell’Universo.

Il pensiero di Javier trasforma i volumi dei segni in archetipi amplificatori dell’energia infinita di vita nascosta in ogni anfratto infinitamente interno dello spazio naturale, onde possano giungere a noi da quei Portali echi di innumerevoli mondi, che rimarrebbero chiusi e sconosciuti per sempre se l’Artista non facesse breccia in tale ignoto onde creare il ponte che potrà un giorno portare verso quei mondi ad assaporarli e rendere la vita sempre più viva. Non è fantasia ciò che affiora allora dallo sguardo all’Anima contemplante, bensì la promessa di novità che sazi la sete di guardare, odorare, gustare, toccare per salpare ancora più oltre verso nuove consapevolezze più grandi e forti, ogni volta perfettamente perfette. 

Segni Celesti, costellazioni dell’ordine minerale che individuano l’infinita mobilità del respiro dell’energia cosmica per tradurre in rose di determinazioni il limo della infinita possibilità cosmica, onde progredire ancora di più in tale infinita possibilità e regalare alle stelle rose sempre più splendenti.

Javier ha impresso dodici tracce di forze interiori, impronte che si rispecchiano in vita di idee di luce esteriore a creare in cristalli di respiro i fiori delle forme e dei movimenti della natura universa, attraverso linee semplici ma infinitamente sagge, di un caso che non lascia nulla al caso. E da quei mantra ognuno creerà fiori di mondi. 

È la stessa semplicità che s’irradia dalle forze cariche di mito dei monti africani e australiani, ma anche celtici e irlandesi, onde si formano profili di navi che solcano l’oceano del cuore di chi guarda.

E nuovamente sorge la vita in spirali d’armonie evolutive che germogliano l’una dal volare dell’altra e annunciano albe di nature danzanti, succhi riflessi nei cieli delle stelle pulsanti in ogni luna di cuori che ne fan latte di cieli. Cuore che batte nudo sangue in dura potenza pulsante, potente, portante, che la Natura fa dimora e nutrimento per foreste d’idee … simili a melodie rapprese in mondi

E nuovamente dal segno sorge la vita in evoluzioni vibranti, che crescono l’una dal trascorrere dell’altra. Annunciano albe di fiori e nature danzanti che individuano l’universa mobilità del respiro dell’Energia cosmica. Segni e impronte di potenza pulsante che la Natura fa distesa e nutrimento per foreste d’idee, simili a melodie. Mistero contenuto nel gesto dell’Artista, a formare sfere di cieli di melodie che s’incontrano e si scontrano in liquidi violini e potenti bassi, in cori celesti di miriadi di voci di Dei che si raccolgono nelle cristallizzazioni di codici espressivi, impronte di quei linguaggi quantici che chiamano l’Artista a farne liquidi poemi di statica velocità organica, per nuovamente pulsare, balzare, planare e volare.

I Segni Celesti di Javier si mutano in stesure segniche e gestuali, semi volumetrici di forze che incarnano la forma delle Costellazioni in eterno movimento, vibrando armonie e disincanti verso tutto il cosmo.

Il segno diventa musica organica che mostra arcani nello Spazio interiore dell’osservatore, avvolgendolo nei flussi delle pulsazioni cosmiche, nelle maree gravitazionali stellari, a fare di gravità forma e della forma movimento di gravità, che diviene vita senziente di forme animali e di organi cosmici dell’origine, della parte mitica della natura umana dell’Organo corrispondente nel corpo umano, e si formano l’una dall’altra, poiché i movimenti posteriori di ognuna si estendono nei movimenti anteriori della successiva, generando l’Armonia delle Sfere, in un silenzio ieratico nello spazio infinito, fucina di Èfesto di mari inesauribili in cui … naufragar m’è dolce.

Francesco Ruggiero Segretario Nazionale Dipartimento Beni Culturali